Andiamo dritti al punto.
Sperare di arrivare alla laurea tentando gli esami a fortuna è da folli
Certamente, può anche funzionare, nessuno vuole dire il contrario, anzi una volta o due si può anche andare a “tentare l’esame”, ma un’intera carriera universitaria fatta così, con questa mentalità è del tutto deleteria.
Ciò non toglie, però, che sia un approccio che scelgono in molti (tanto ormai una laurea in giurisprudenza è come il caffè, non si rifiuta più a nessuno…).
Tornando a noi, facciamo un piccolo esempio.
Ipotizziamo che tu abbia passato gli ultimi mesi a preparare un esame da oltre 1.000 pagine.
Ipotizziamo anche che tu sappia decentemente l’ 85% del libro e che da bravo studente tu abbia saltato giusto qualcosina:
- Giusto… tutte le note;
- Giusto quei 2/3 paragrafi, perché tanto sai che non li chiedono mai;
- Giusto quell’unico capitolo lì, quello che proprio non voleva entrarti in testa;
Tutto il resto, però, lo sai!
Insomma, l’esame è già tuo, non sei nemmeno così preoccupato come in passato per altri esami.
Arriva il giorno dell’esame e… sorpresa delle sorprese, vieni bocciato.
Ti sembra giusto? Il professore è impazzito? cosa diavolo è successo?
Proviamo a ricostruire la vicenda, più o meno l’interrogazione è andata così:
- 1° domanda sul capitolo che non avevi compreso…
Biascichi quel poco che avevi capito; - 2° domanda sul famoso paragrafo che non chiedevano mai…
Arranchi una risposta sviando su altri argomenti; - 3° domanda su qualcosa che hai studiato, ma con dettagli sulle note…
la tua risposta si esaurisce in pochi secondi, senza centrare il punto; - le domande successive sono su argomenti che sai bene finalmente…
ma ormai il Prof. si è fatto un’idea chiara sulla tua preparazione frammentata e tu, consapevole che sta andando tutto nel peggiore nei modi, vai nel pallone.
Infine, il Prof. ti fa notare, gentilmente, che forse è meglio se torni al prossimo appello.
Storia inverosimile? Un esempio assurdo, sei proprio sicuro?
Nella tabella qui sotto è riportata una semplice analisi comparata di un episodio del genere.
Due studenti, diversa preparazione, stesso esame:
Analizziamo 2 casi distinti
Un Tizio qualunque | ANALISI COMPARATA | Tu |
---|---|---|
300 pag. | Studio effettuato (su un totale 1.000 pag.) | 850 pag. |
5/7 domande | Interrogazione ricevuta | 5/7 domande |
24/30 | Risultato ottenuto | Bocciato |
25% | Possibilità di successo | 85% |
Presente? | Fattore C. (casuale) ed altri | Assente? |
Prossimo esame | FINALE | Prossimo appello |
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L’università è piena di storie simili: “Io ero preparatissimo e sono stato bocciato… e quel deficiente che non sa mai nulla è stato promosso, che culo!”.
La fortuna esiste? Certo, ma in questo contesto non può essere una scusa.
Il caso, tuttavia, non può essere escluso, ma può essere minimizzato!
Insomma, se accetti il rischio di presentarti all’esame, sapendo di non conoscere una parte del programma e sperando che ti facciano le domande solo su quello che sai e che hai capito, non puoi invocare la Sfortuna… se poi vieni bocciato.
Nei prossimi articoli vedremo come ridurre al minimo i rischi della seduta d’esame, così da sedersi di fronte al prof. tranquilli e rilassati.
A presto.
Mi auguro che questo post ti sia utile e ti ricordo che ogni articolo – grazie anche alla collaborazione dei lettori – viene costantemente aggiornato e approfondito nel tempo al fine di offrire una guida quanto più completa ed esaustiva possibile.
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